giovedì 25 gennaio 2007

Tears For Fears





Sono un gruppo musicale New Wave britannico di notevole successo formato nei primi anni Ottanta dal chitarrista Roland Orzabal e dal bassista Curt Smith, che venne fuori in seguito allo scioglimento della loro primissima band, i Graduate influenzati dal mod. Essi furono inizialmente associati ai movimenti New Wave e New Romantic ma presto irruppero nel mainstream delle grandi hit parade internazionali. Il nome del duo deriva dal trattamento scoperto da Arthur Janov. Nel corso della cosiddetta Prima Terapia, il paziente riprova le primissime sensazioni dell'età perinatale; donde il nome "Tears for Fears" (lacrime di paura).

Dopo la reunion dei Duran Duran anche i Tears for Fears altro gruppo famoso degli anni ottanta si è recentemente ricostituito. Curt Smith (voce e basso) e Roland Orzabal (voce e chitarra) iniziarono la loro ascesa al successo nel 1983 con l’Lp “The Hurting”. Proponendo un pop sofisticato piazzarono alcuni singoli che fecero il giro delle radio internazionali, in particolare “Change”, dal ritornello orecchiabile e ballata in tutte le discoteche.

“The Hurting” conteneva altri brani interessanti: la coinvolgente “Pale Shelter” e l’ipnotica “Mad World”. Sulla scia del Neo-Romanticismo e della New Wave i Tears For Fears trovarono terreno fertile per le loro ballate, ispirate per loro stessa ammissione alla musica del Beatles. Il successivo “Songs From The Big Chair” del 1985 consacrò il duo come uno dei migliori gruppi pop del decennio. “Shout” e “Everybody Wants To Rule The World” balzarono in vetta alle classifiche, così come i relativi video ripetuti di continuo dalle neonate emittenti televisive musicali.

Ma l’enorme successo incrinò i rapporti fra i due fondatori del gruppo, in particolare Curt Smith iniziò a lamentarsi del poco spazio musicale che gli veniva concesso dal suo socio. Nel 1989 uscì il sofferto “Seeds Of Love”, i problemi fra i due s’inasprirono a scapito del nuovo Lp che faticò a convincere la critica. Una timida virata verso la musica soul non aiutò, e le canzoni risentirono in maniera indelebile dei dissapori fra i due musicisti. “Sowing The Seeds Of Love” fu il singolo tratto per pubblicizzare il disco, che a parte l’impegno politico del testo è troppo simile a “Penny Lane”, più interessante la melodica “Advice For The Young At Heart”. Gli altri brani, con l’esclusione di "Woman In Chains”, sono da dimenticare, persi fra suoni e ritmi destinati in particolare al mercato americano. Al termine delle registrazioni Curth Smith lasciò il gruppo.

Roland Orzabal prese quindi le redini dei Tears For Fears attraverso gli anni novanta, con risultati discontinui e qualche singolo da classifica. Poi il vuoto ed il silenzio stampa… quando l’anno scorso i due s’incontrarono per caso in un bar di Bath, e nacque l’idea di fare qualcosa insieme. Le dichiarazioni di Orzabal fecero capire che fra i due era tornata l’intesa e l’armonia. Nel progetto musicale che ne scaturì sono immancabili i riferimenti ai Beatles, una vera ossessione, e l’ingiustificata arroganza di ritenersi i loro eredi spirituali. Lo stesso Orzabal ha ammesso che il suo periodo di protesta in stile Lennon è finito con “Seed Of Love”, a favore di un nuovo filone più spensierato, come fece McCartney negli anni settanta con la formazione degli Wings.

Alla fine del 2004 esce finalmente “Everybody Loves A Happy Ending” il disco del rilancio definitivo dei Tears For Fears. Il CD è piacevole, dodici canzoni pop che inseguono ad ogni costo il ritornello finale nel fade di chiusura. Orzabal ha mantenuto la promessa, le melodie sono fin troppo orecchiabili, come l’ammaliante “Closest Thing To Haeven” e “Lady Bird”, le allusioni ai Beatles sono così evidenti da lasciare interdetti ed in parte irritati.

L’anno scorso gli originali Duran Duran hanno pubblicato “Astronaut”, il singolo “Sunrise” è diventato il tormentone di una famosa industria telefonica, ma per il resto nulla di nuovo. Come possiamo pretendere qualcosa d’innovativo da questi musicisti che hanno vissuto un’epoca d’oro che sicuramente non tornerà più?

Fra il vuoto musicale che questo inizio millennio ci riserva anche il disco dei Tears For Fears può farci sognare, basta spegnere le luci, abbandonarsi ai ricordi sapendo che domani avremo già dimenticato tutto.



Discografia:

The Hurting (1983)

Songs From The Big Chair (1985)

The Seeds Of Love (1989)

Tears for Fears - Tears Roll Down: Greatest Hits 82-92 (1992)

Elemental (1993)

Raoul And The Kings Of Spain (1995)

Saturnine Martial And Lunatic (1996)

Shout: The Very Best of Tears for Fears (2001)

Everybody Loves A Happy Ending (2004)


Sito ufficiale

1 Comments:

At 27 gennaio 2007 alle ore 08:41, Anonymous Anonimo said...

Quanti bei ricordi..

 

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